Saggio, narrazione e Storia: Die Schlafwandler di Hermann Broch
Abstract
Scrittura saggistica e scrittura narrativa si intrecciano nella trilogia di Broch Die Schlafwandler. L’interruzione della narrazione provocata dagli inserti saggistici non è una invenzione del narratore e saggista austriaco (basti pensare a Sterne o al Manzoni dei Promessi sposi, per citare solo due pietre miliari del romanzo europeo), e anzi riflette la caratteristica attitudine al molteplice propria del genere romanzesco. Se la narrazione si interrompe e si sdoppia in un racconto parallelo (quello saggistico), è però anche evidente la crisi di un genere letterario, quello del romanzo, che per assolvere alla propria aspirazione alla totalità e costruire trame persuasive, ha bisogno di annettere tessere a una diversa intensità di finzione letteraria. Mi interessa analizzare la funzione delle componenti saggistiche nella trilogia di Broch come strumento di un mind reading (Lisa Zunshine, Why we read fiction. Theory of Mind and the Novel – 2006) orientato alla creazione dei personaggi e in definitiva al lettore. Mi pare che l’uso combinato del saggio e del romanzo risponda a un obiettivo di verosimiglianza all’interno di una precisa strategia retorica che prevede, stimola e in certa misura prova a manipolare la capacità di comprensione del lettore. Dalla prospettiva dell’empatia, che si colloca evidentemente sulla linea di una sostanziale continuità con il mind reading (Pinotti, Empatia. Storia di un’idea da Platone al postumano – 2011), si può indagare se e come il saggio all’interno del romanzo favorisca l’esperienza narrativa (Herman, Storytelling and the Science of Mind – 2013) del lettore, integrando i mondi narrati nella sua dimensione reale o nel suo orizzonte di attesa e di conoscenza.
Essay and novel intertwine in Broch’s trilogy The Sleepwalkers. The Austrian author and essayist is not the first who interrupts telling a storyt by introducing some essays. Other examples are Sterne or Manzoni. In so doing, Broch implements a typical trait of novel as a literary genre, that is its telling about the whole world and its totality. If narration stops and doubles itself with parallel non-fiction, the essay, it underlines the crisis of a literary genre, that, for representing the whole world needs some less fictitious parts. I will consider the rule of the non-fiction sections in Broch’s trilogy as an instrument of mind reading (Lisa Zunshine, Why we read fiction. Theory of Mind and the Novel – 2006) for shaping characters and readers. Intertwining essay and novel has a realistic purpose of plausibility with a specific rhetoric strategy that foresees, stimulates and manipulates the readers and their comprehension. Because mind reading is not far away from empathy (Andrea Pinotti, Empatia. Storia di un’idea da Platone al postumano – 2011) one can analize if and how the essay within the novel helps the readers’ narative experience by integrating the fictitious words whithin their reality or expectancy.
PAROLE CHIAVE
Hermann Broch; \emph{I Sonnambuli}; Romanzo-saggio; Storia; Mind-reading.
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