Considerazioni sulla letterarietà della storia e la storicità della letteratura
Abstract
La prima parte di questo saggio affronta il problema della forma della narrazione storica. La seconda parte tratta il tema del contributo che la letteratura può offrire alla conoscenza storica. Il termine “storia”, come già rilevava Hegel, ha la duplice accezione di historia rerum gestarum e di res gestae, ossia esso vale tanto per “la narrazione storica” quanto per “le azioni, gli avvenimenti, gli accadimenti” che ne sono oggetto. Il problema della narrazione e quello della comprensione narrativa sono quindi ineludibili negli studi storici, e non sorprende che essi siano prepotentemente venuti alla ribalta a ridosso di quella che è stata chiamata “la svolta linguistica” nelle discipline umanistiche. Storici, filosofi, critici della letteratura e della cultura, intellettuali e studiosi di diversa formazione e ‘persuasione’ hanno affrontato questo argomento nella nostra contemporaneità. Il contributo si propone di far dialogare i due saperi, per far emergere alcuni concetti trasversali nello studio delle intersezioni tra di essi. In particolare, per quanto concerne la ‘letterarietà della storia’ si rivelano imprescindibili i concetti di mise en forme in P. Ricoeur, di emplotment in H. White, di “marchi della storicità” ed “effetti dovuti alla narrazione” in K. Pomian. Pur nelle loro differenti premesse teoriche, e con i dovuti (a volte polemici) distinguo, questi studiosi sembrano, in ultima analisi, concordare sull’ineludibilità del problema della forma della narrazione storica e sembrano dare strumenti preziosi per la sua comprensione. Per quanto concerne la conoscenza storica propria dei testi letterari in quanto tali, e non limitatamente a quelli che chiamiamo ‘romanzi storici’, la tesi qui proposta, e sviluppata con riferimento agli studi di G. Lukács, di J. e di J.-J. Lecercle, è che essa si fonda nella capacità del letterario di sondare e rappresentare la fenomenologia dell’esperienza, ossia di cogliere il vissuto come verità storica relativa a una determinata congiuntura epocale.
The first part of this essay (in particular, §§ 2 and 3) deals with the question of the form(s) of historical narration(s), while the second part (Section 4) is concerned with the historicity of literature and focusses on the issue of the historical knowledge provided by literary texts. The nature of both historical narration and historical understanding are central issues in historical studies today, and they have forcefully taken the academic stage after the so called “linguistic turn” in the humanities. So has a new perception of the interconnections between history and literature. The aim of this essay is therefore to provide an overview of some of the most recent salient positions in the debate over the two disciplines, with specific references to the works of P. Ricoeur, K. Pomian, Hayden White, and the concepts of “mise en forme” of historical narration, “marks of historicity”, “effects of narration”, and “emplotment”. The section devoted to the historicity of literature is developed with reference to G. Lukács, J. Rancière and J.-J. Lecercle, and proposes that literature provides a knowledge of history through its unique relationship to language (and therefore subjectivity), and the capacity of rendering the phenomenology of experience, i.e. what “it is like” for different subjects to live in a specific historical moment.
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