L'uomo dalla roncola. Il Fanon degli scrittori
Abstract
ABSTRACT
In questo saggio cercherò di ricostruire la lettura di Fanon fatta dagli scrittori degli anni Sessanta negli ambienti della Nuova Sinistra, in particolare da Giovanni Giudici e in subordine da Franco Fortini. Oggetto principale di analisi sono il saggio di Giudici Frantz Fanon: l’uomo dalla roncola apparso nel 1963 sulla rivista «Quaderni Piacentini» e gli appunti a margine della sua copia di I dannati della terra, da me consultata presso la biblioteca civica di Sarzana Corrado Martinetti (prima edizione Einaudi del 1962); ne esce il quadro di un Fanon interpretato in Italia negli anni Sessanta come pensatore dialettico, umanista e teorico della lotta contro l’alienazione molto distante sia dal mero terzomondismo come esaltazione della lotta violenta dei colonizzati sia dalla prospettiva canonica degli studi postcoloniali.
ABSTRACT
In this essay I’ll try a reconstruction of the interpretation of Fanon’s works made by some Italian writers belonging to New Left movements in the early Sixties, particularly that given by Giovanni Giudici and later and after him by Franco Fortini. Main objects of my analysis are Giudici’s essay Frantz Fanon: L’uomo dalla roncola, which appeared on the review «Quaderni Piacentini» in 1963, and the notes that Giudici took on his own copy of The Wretched of the hearth (first Italian edition as I dannati della terra, published by Einaudi in 1962), which I consulted at Sarzana public library “Corrado Martinetti”. It emerges the picture of Fanon interpreted as a dialectic thinker, a humanist and a theorist of the struggle against alienation, which is indeed quite distant from the Third Worldism as exaltation of the violent fight between colonized and colonialists and from a canonic perspective in postcolonial studies as well.
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