Usi e funzioni della cadenza ternaria nell'opera di Pavese
Abstract
L’articolo si propone di studiare gli usi e le funzioni di una particolarità stilistica dell’opera di Pavese, ovvero il ricorso, in sede di romanzo, alla cadenza anapestica. Presente fin dalle produzioni giovanili, sia in prosa che in poesia, essa diviene nell’opera matura – almeno a partire dai saggi teorici contenuti in Feria d’agosto – uno strumento cui l’autore consapevolmente ricorre per strutturare la narrazione e porre in evidenza precisi luoghi testuali – sequenze ritmiche sono infatti individuabili in corrispondenza degli snodi narrativi (in attacco e/o in chiusa di periodo, nel passaggio da una sequenza alla successiva), delle parti di dialogo, delle sentenze, delle enumerazioni – individuati, dalla critica e da Pavese stesso, come centrali all’interno della sua poetica. Gli esempi saranno prelevati da tutta l’opera di Pavese, ma maggiore attenzione sarà dedicata ai romanzi Tra donne sole e La luna e i falò.
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