Un taccuino a forma di strada. Su "Einbahnstrasse" di Walter Benjamin
Abstract
La poetica di F. Schlegel ha realizzato una storicizzazione della teoria dei generi letterari sostituendo alla dicotomia del classicismo tra forma e contenuto una distinzione tra forma e spirito, secondo cui i materiali linguistico-tematici rappresentano i precipitati di quest’ultimo. Riprendendo questa intuizione di P. Szondi, potremmo affermare che, nella modernità letteraria, l’ibridazione è il processo di transizione dei materiali attraverso le forme. Un’opera tanto esemplare quanto strutturalmente rilevante, nell’orizzonte dell’ibridazione, è Einbahnstraße di Walter Benjamin, dove i materiali più disparati sono combinati a modellare una forma innovativa. Vi si mescolano stilemi della poesia in prosa, narrazione diaristica, (anti)metodo surrealista, satira e intuizioni filosofiche. L’unicità, d’altra parte, risiede innanzitutto nell’essenza metacritica del procedimento organizzativo del libro: il frammentismo sistematico è un’applicazione pratica della teoria allegorica del montaggio, descritta nell’Ursprung des deutschen Trauerspiels. Il saggio si propone di leggere il testo come «un taccuino a forma di strada», anche per indagarne il valore di prologo al Passagenwerk, nato dall’avida lettura del Paysan de Paris di Aragon: istituisce un confronto per rilevare, nell’affinità di fondo, la diversità di approccio tra il pensatore tedesco e il surrealismo, distinguendo tecniche di assemblaggio e ruolo dell’immaginario nell’uso di pubblicità e altri oggetti metropolitani. L’intenzione di una simile analisi di Einbahnstraße è dimostrare che Benjamin combina modelli letterari (Baudelaire, Proust, Kraus su tutti) con i nuovi linguaggi artistici e le strategie discorsive della stampa per creare un’«immagine dialettica» dell’esistenza nel XX secolo.
Friedrich Schlegel’s poetics realized a historicisation of literary genres theory by replacing classicist dichotomy between form and content with a distinction of form and mind. Linguistic and thematic materials in literature comes from mind itself, according to Peter Szondi. Therefore, one could maintain that in modern literature hybridization is the crossing process of materials through forms. In this regard, Walter Benjamin’s One-Way Street is a remarkable work, as the most oddly assorted materials are combined in order to shape an innovative form. Prose poetry, diary, (anti)surrealistic method, satire, philosophical intuitions are merged into it. On the other hand, his uniqueness lies first on the meta-critical gist of the book’s structure: the ystematic use of fragments is a practical application of the allegorical assembly theory, as described in The Origin of German Tragic Drama. Therefore, the present essay aims to read the text as «a street-shaped notebook», reflecting on how it can be considered a prologue to The Arcades Project, originated by the reading of Aragon’s Paris Peasant. The comparison established in the following pages between the German thinker and the Surrealism tries to detect, despite a substantial affinity, two different approaches in the use of assemblage techniques (especially about the attitude towards advertising). Analysing One-Way Street this way shows how Benjamin combines literary models (Baudelaire, Proust, Kraus) with new artistic languages and press strategies in order to create a «dialectical image» of the 20thcentury.
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